giovedì 24 marzo 2011

LEO NERO - Le Tastiere Isteriche

Un altro valido e talentuoso Artista Italiano , caduto nel 'dimenticatoio' , oggi poco conosciuto (seppur 'ripescato' e celebrato per fortuna da alcuni prodi blogger nostrani) , che ha percorso gli anni '70s ed '80s , lasciando diverse traccie nell'universo sonoro Tricolore .

Presumibilmente Napoletano (non ho trovato in rete notizie precise sul suo luogo di nascita) , il tastierista e futuro cantante Gianni Leone , in arte LEO NERO , è stato inizialmente colonna portante de Il Balletto di Bronzo , mitica ed entusiasmante formazione Prog partenopea (determinante il suo apporto al secondo album , "Ys" del '72) , proveniente da un'altra formazione partenopea , i Città Frontale .
Fin da giovanissimo , Leone comincia a studiare pianoforte classico e dopo breve tempo già suona nelle 'cantine' col suo primo complessino .
Negli anni '70s , approda ai sopracitati Città Frontale , il nucleo originario degli Osanna (Napoletani e bravissimi pure loro) , effettuando frequenti concerti alla base Nato di Napoli .
Poi il suo percorso artistico lo vede approdare come tastierista e cantante nella seconda formazione de Il Balletto di Bronzo (non è invece presente nell'album "Sirio 222") , una tra le formazioni sicuramente più 'avant' , sia per la musica che per l'immagine , dell'intera nuova scena Progressive nazionale di quel periodo .
Come tastierista partecipa anche alla realizzazione dell'album di Adriano Celentano , dal titolo "I mali del secolo" nel 1972 ed al commento musicale di "Metrapolis" , album di poesie scritte e recitate dal poeta Guido Ballo .
La scissione improvvisa della band e la scoperta della propria essenziale singolarità ed unicità come musicista e compositore , sono i probabili fattori che determinano il passaggio da tastierista di un gruppo ad artista solista , intraprende così la sua nuova attività con il 'criptico' nome di Leo Nero .
Alla metà degli Anni '70s , si trasferisce a New York , integrandosi nell'ambiente più underground , con l'Hotel Chelsea dove alloggia e la variegata fauna della downtown , attivandosi in frequenti contatti con l'avanguardia artistica newyorkese , ritrovandosi persino a fare musica con Don Cherry , trascorrendo serate e session musicali con gli amici New York Dolls al Matrix .
Il suo primo disco nasce proprio a New York , nella primavera del 1976 , dove Leo Nero è giunto con il suo produttore Corrado Bacchelli .
Ecco allora "Vero" , il primo album da solista , pubblicato l'anno successivo nel '77 dalla Harvest .
L'album è interamente suonato e cantato dallo stesso Leo Nero , e nonostante alcune canzoni di stampo più commerciale ed intimo , come la bella "Sono stanco anche io" , contiene degli ottimi brani , in parte nello stile del suo gruppo precedente , come "La discesa nel cervello" , "Castello" e l'intenso brano di chiusura "Una gabbia per me" , ma i 'vaggiti' del Punk Rock si iniziano ad avvertire .
Ovviamente il suono è basato principalmente sulle tastiere , ma Leone suona anche batteria , parti di basso con il minimoog ed anche la chitarra in alcuni brani .
Un estratto dell'album , la già citata "Sono stanco anche io" finisce sulla B-side del singolo del 1978 , "Fremo" pubblicato dalla Emi .
Il 'feeling' con l'ambiente discografico Italiano non è però dei migliori , l'album esce nell'indifferenza generale privo di qualsiasi battage pubblicitario e pur essendo davvero un bel disco , non ottiene i risultati sperati .
Sul finire degli '80s , decide di trasferirsi nuovamente in America , stavolta nella West Coast , ad Hollywood .
Leone ha l'opportunità di vivere la nascita della New Wave di Los Angeles , collaborando con i musicisti più in vista della scena sotterranea .
Vedono così la luce il contro9verso ed ambiguo 45 giri "Strada" , con il brano "Piangi con me" (cover di un pezzo reso celebre nei '60s in Italia dai Rokes con testo di Mogol , che anticiperà il clamoroso ritorno agli anni '60 , che esploderà soltanto un anno più tardi , con Ivan Cattaneo come 'portavoce') e l'album "Monitor" , che ha in sé i 'germi' Wave di future storiche bands americane , gli Screamers , gli Avengers ed i Devo su tutti .
Pubblicato sempre dalla Emi nell'Anno Domini 1980 , l'album si avvale di musicisti di talento provenienti da diverse bands di L.A., che formano in questa occasione , un ensemble significativamente denominato 'Optical Band' , presente nella facciata A del longplaying . All'interno della facciata B , suonata esclusivamente da Leo Nero il disco si rivela dissacrante e provocatorio , con il compositore 'mascherato' da una voce falsa ed alterata , "Volpe Robot" fornisce le coordinate di un Rock elettronico che di lì a poco Alberto Camerini svilupperà in "Rock'n'Roll Robot" , in "Tell my why" , "Abat Jour" e "Nè ieri nè domani" c'è invece tutta la sua versatilità di interprete , "No, no, no, no" è uno sberleffo al rock'n'roll , mentre ne "Il nuovo mondo" esprime quella che è la sua filosofia di vita .
L'album viene mixato nei Cherokee Studios (dove in quegli stessi giorni erano impegnati anche Ron Wood e Rod Stewart ...) e il look della copertina è stato firmato da Marlene Stewart , futura costumista di Madonna e Cher .
Leo Nero tornò in Italia nel 1981 per promuovere l'album "Monitor" , ottenendo 'parzialmente' anche in un passaggio televisivo a Discoring .
Scrivo 'parzialmente' dal momento che Leo Nero sembra volesse presentare la canzone "Strada" , ma la censura non glielo permise a causa del testo , ripiegando poi sul brano "Tell me why" .
Nel 1982 esce il 45 giri "Indossa il mio colore" .
Intorno al 1985 , Leo Nero raggiunge i vecchi compagni del Balletto di Bronzo , i quali , ormai naturalizzati svedesi , hanno un loro studio di registrazione (Hulman), punto di riferimento della più creativa scena musicale svedese .
In queste gelide terre registra alcuni brani destinati alla sua produzione solistica .
Con concerti da solista , a Vienna partecipa (unico artista italiano a 'U-Mode '85') , all'annuale rassegna di moda/musica cui prendono parte stilisti e musicisti provenienti da vari paesi europei .
Successivamente , ritorna a presentarsi come Gianni Leone .
Dopo un'intensa attività concertistica , accompagnato dal batterista Duilio Sorrenti e dal bassista Max Gazzè , nel 1993 fa pubblicare un Cd con due provini inediti di "YS" cantati in inglese e risalenti al 1971 , fino ad allora inutilizzati .
Tra il '95 ed il '97 Gianni Leone collabora con un gruppo Rock Prog , dal nome Divae , partecipando come ospite sia sul Cd che nei concerti , alcuni dei quali vedono la presenza anche di Gary Green , chitarrista di Gentle Giant .
Col batterista ed il bassista dello stesso gruppo riforma Il Balletto di Bronzo in versione trio .
Nel 1999 viene pubblicato del Balletto di Bronzo "TrYS" , registrato dal vivo e pubblicato da Mellow Music .
L'anno seguente , con il gruppo partecipa al 'Nearfest' in Pennsylvania , al 'MexProg Festival' a Città del Messico ed al 'Rio Art Rock Festival' a Rio de Janeiro .
Nel 2002 partecipa al 'Baja Prog Festival' in Messico , al 'Prog'Sud Festival' svoltosi a Marsiglia , poi un tour in Giappone con Il Balletto di Bronzo (Tokyo , Osaka) , concerti e collaborazioni con Ars Nova e Gerard .
Mentre in Italia il Balletto di Bronzo di esibisce , fra l'altro , come opening act per Carl Palmer Band ed Ozric Tentacles .
LEO NERO , musicista attento e fine ricercatore , è sempre risultato decisamente 'sopra le righe' , ostile ai compromessi e ben poco 'promozionato' dall'industria discografica nazionale , forse per la sua bizzarria ed eccentricità , ma ci ha lasciato una discografia 'povera ma bella' , con due album di enorme valore a mio parere (soprattutto il primo) , insomma un grande talento nostrano .
Gentili Visitatori ed integerrimi Seguaci di Pinzillacchere Musicali , siate dunque curiosi e non mancate di ascoltarlo !!
Post scriptum - si tratta di una vera 'leccornia' , ma perdonatemi il ripping ...

Bizzarro Enfant Prodige .
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"... sono fuori di me e so bene il perchè ..."

venerdì 11 marzo 2011

LE MASQUE - Sonorità Seducenti

Una 'realtà perduta' dal panorama Indipendente degli Anni '80s .

Emozionati ed ispirati dalla poesia di Baudelaire , poema contenuto ne "Les Fleurs du Mal" , cui devono il nome , e dalle atmosfere gotiche del Post Punk dei primi '80s , i giovani LE MASQUE nascono a Milano nel 1979 da un'idea di Edgardo Moia Cellerino (chitarrista , cantante ed autore dei testi) e Tiberio Boncristiano (batterista) , entrambi fondatori del primo nucleo della formazione , che ha vissuto diversi cambi di musicisti sia in entrata che in uscita , per quanto riguarda l'impiego di basso , tastiere , pianoforte , saxofono e clarinetto .
Proprio il più affascinante dei poeti francesi (almeno in ambito Dark Wave) e l'oscuro palpitare del sound Post Punk di matrice britannica , 'binomio' allora piuttosto in voga tra le giovani formazioni 'indipendenti' , determinano l'imprinting del gruppo e ne definiscono compiutamente la poetica anche negli anni a venire , con testi crepuscolari e decadenti , affidati al leader Moia Cellerino , sorretti da musiche suonate magistralmente , che successivamente , nei loro dischi forse più riusciti , si allontanano sia dal Rock sia dai canoni tradizionali dello stile 'cantautorale' , per modellare melodie ed arrangiamenti originali , più intimi e quasi 'cameristici' , dal notevole impatto emotivo .
La pima incisione del gruppo Milanese , avviene su cassetta autoprodotta , dal titolo "Trouvailles pour Comediens" nel 1983 , sei brani tutti cantati in inglese nonostante il titolo francofono , a cui seguirà una intensa attività concertistica ed il primo vinile , "The Happy Flock" , un bellissimo Ep del 1984 , contenente tre canzoni con testo sempre in inglese , stampato da una piccola etichetta di Savona , la Mask Productions .
Nel 1986 , grazie alla storica Indie-Label Supporti Fonografici , pubblicano un altro Ep molto bello dal titolo "Colloquio" , comprendente tre brani ed uno strumentale , disco che rappresenta per loro il definitivo passaggio alla lingua Italiana .
Il testo della title track viene recitato , estratto dal lungo poema del 1906 , "Un giorno" di Carlo Vallini , che assieme a Gozzano e Corrazzini fu tra i principali esponenti del movimento poetico 'Crepuscolare' del primo '900 Italiano .
Nel Novembre dello stesso anno partecipano al secondo 'Meeting delle Etichette Indipendenti' , che si svolge a Firenze e viene trasmesso in diretta nel programma 'Stereodrome' , in onda su Rai Stereouno .
Proprio in questo periodo vengono notati dalla EMI che nel 1990 pubblica il mini album dal curioso titolo "Il Signor Gustavo Coscenza" , sei brani dove spiccano "Le terre di Monluè" e "L'uomo felice" , canzoni che riportano alla memoria alcuni grandi della Canzone Italiana come Luigi Tenco .
Prodotto da Angelo Carrara , vengono abbandonati del tutto i 'lamenti sonori' del nero Post Punk per una più matura 'Chanson' appena venata di Wave , così che Le Masque partecipano proprio alla XVI° Edizione del 'Premio Tenco' , ottenendo un notevole successo da parte della critica .
Nel 1991 pubblicano "La Memoria di Venere" (per Target Music) , il loro primo vero longplaying , con alcuni brani veramente notevoli ("Makrya" , "La Bella Estate" e la title track su tutti) ed intraprendono un faticoso tour di concerti nelle principali città Italiane .
Nel 1993 vengono nominati all'interno della Enciclopedia del Rock Italiano , volume edito dalla Arcana editrice , dove viene sottolineata l'originalità della loro proposta musicale .
Nel 1995 viene pubblicato "Le Masque" (No Way Record/Sony Music) , disco con cui il gruppo tenta il 'grande salto' ed uscire dal pubblico 'di nicchia' che tanto li aveva celebrati .
L'album in questione è piuttosto controverso , le canzoni sono 'rivestite' di arrangiamenti forse al passo coi tempi , ma talvolta 'inappropriati' rispetto alla natura dei brani e dei testi di Cellerino , come sempre centrati sui temi della solitudine , dell'inadeguatezza .
Undici brani di piacevole Pop , a tratti Techno Pop , taluni addirittura dall'incipit quasi 'houseggiante' , con la presumibilmente 'proustiana' "Marcel" come apripista commerciale , presente anche la cover de "La Banda" .
E' giusto ricordare che , nei concerti del periodo , i Le Masque si staccano dagli 'errori' di produzione del disco , restituendo alle canzoni la loro vera ed intima natura , dimostrando inoltre di essere musicisti eccellenti .
Nel 1997 la UPR (distribuzione Sony Music) pubblica il cd singolo "Dandies" , comprendente il brano omonimo ed una cover del "Leggenda di Natale" di Fabrizio De Andrè , tratta dal bellissimo "Tutti morimmo a stento" del 1968 , secondo album in studio del grande Genovese , ispirata a sua volta da "Le Père Noël et la petite fille" di Georges Brassens .
Nel 1998 , i Le Masque pubblicano "Dal Diario di un Soffiatore di Vetro" (uscito per la Fuoco , collaborazione tra la Eibon Records e la Amplexus) , una bellissima antologia comprendente materiale prodotto dal 1994 al 1998 , alcune versioni registrate dal vivo al Premio Tenco , ed un inedito "La Lunga Notte di Gianni" , dedicato allo stilista scomparso Gianni Versace .
Nel 2003 , dopo diversi anni di silenzio , grazie alla Snowdonia (ottima etichetta indipendente , nella cui scuderia sono presenti i bravissimi Maisie) , il progetto Le Masque ritorna con il cd "Gli anni di Globiana" .
L'album mantiene salde le sue radici nella Canzone d'Autore Italiana , e rimane com ultima produzione ufficiale del gruppo Lombardo , escludendo la recente ristampa 'expanded' uscita nel 2008 ("Colloquio") e quella futura (con il dodici pollici "The Happy Flock" e la prima rara cassetta del '83 , assemblati insieme) .
Nel 2009 il cantante del gruppo Edgardo Moia Cellerino , oltre ad aver partecipato nuovamente , ma come solista , al celebre 'Premio Tenco' , ha pubblicato un altro importante compendio sonoro , dal titolo "L'Amore che gira il Mondo" , raccolta a suo nome , di brani tratti dal materiale prodotto dai Le Masque , uscito tra il 1995 ed il 2003 (includendo anche i brani del singolo "Sai" del '99) e la title track , canzone nuova ed inedita .
Una formazione quella dei LE MASQUE che fu valorizzata all'epoca (vari rinomati magazines del periodo , quali Rockerilla , Buscadero etc ...) ed attualmente molto poco viene ricordata , per non dire 'rimossa' mentalmente .
Asserendo ciò , mi riferisco soprattutto al pubblico 'indie' di allora , che non ha forse mai 'perdonato' la loro svolta musicale e linguistica (pubblico audiofilo ormai quarantenne , di cui facevo/faccio parte , con 'il tappo nell'orecchio' in certi casi , spesso e volentieri quando si trattava di artisti nostrani , per dirla come potrebbe fare solo il sagace e grandissimo Jannacci "... quelli che ... se sono 'indie' e cantano Italiano ... devono fare solo il Rap ..." , tanto per capirci ...) , sebbene questi ex-giovanotti abbiano fatto canzoni stupende , pur non usufruendo di quei badget economici che avrebbero meritato , anche se passati alle major , considerati una 'scommessa' a rischio , per non dire persa .
Adesso , nel mio piccolo , Giustizia è fatta .
Palco d'Onore all'interno di Pinzillacchere Musicali , che altresì vuol significare gratitudine da parte di un appassionato fruitore e collezionista di vinili , con 'affinità elettiva' nei loro confronti , come dimostra la minuta foto del mio profilo .

La Luce del Tramonto .
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"... Noi vediamo pulviscoli di polvere inafferrabile ..."

venerdì 4 marzo 2011

IRENE FARGO - Le Parole Nude

Una delle voci femminili più belle ed interessanti degli Anni '90s .

Arriva dalla provincia di Brescia , Flavia Pozzaglio in arte IRENE FARGO .

Fin da giovanissima con la passione per la Musica e dalla spiccata vocalità , inizia la sua esperienza nel coro polifonico 'Città di Chiari' , ricoprendo spesso il ruolo di cantante solista , in cui Pergolesi , Mozart , Schubert , Vivaldi sono solo alcuni dei compositori ai quali dà voce , con sensibilità , calore e precisione .
Dopo questa esperienza 'chiesastica' , dove mostra una voce duttile ed intensa , ha la possibilità di diventare una delle voci nuove del Pop Italiano .

Nel 1988 la prima importante tappa della sua carriera è la partecipazione al 'Festival di Castrocaro' , in questa occasione Irene presenta il brano "Le donne dei soldati veri" , conquistando la finalissima .
Viene notata da un discografico della Carosello , Enzo Miceli , che immediatamente la mette sotto contratto .
Incide così il suo primo album d'esordio , dal titolo omonimo "Irene Fargo" , disco Pop poco commerciale tutto sommato , ma dal forte impatto emotivo .
Con un look 'da bibliotecaria' , nel 1990 la Fargo si affaccia nel mondo del Pop nazionale , con i brani di questo album scritti dallo stesso Miceli , in collaborazione di Gaetano Lorefice , mentre tra i musicisti sono presenti Lucio 'Violino' Fabbri , Paolo Costa e Vittorio Cosma .
Tra le canzoni piu' riuscite di questo album troviamo oltre il brano presentato a Castrocaro , "Nannarella" , ispirata dall'attrice Anna Magnani , e "Dialoghi" che sara' anche il primo singolo inciso con la Carosello (1989) e la scanzonata ed estiva "Le ragazze al mare" .
In questo lavoro troviamo anche due splendide interpretazioni di due evergreen della Chanson francese , "Mon homme" e "Milord" , tratte dal repertorio di Edith Piaf .
Nel 1991 Irene partecipa al Festival di Sanremo con il brano "La donna di ibsen" , ispirata da un testo teatrale del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen intitolato Casa di bambola .
Il pezzo permette alla cantante di dimostrare la sua grande estensione vocale e la sua dizione chiara e perfetta .
Al Festival Irene si piazza al secondo posto della categoria 'giovani' .
Il successo e' tale che induce la Carosello alla ripubblicazione dell'album d'esordio precedentemente poco promosso , con l'aggiunta di due inediti: quello sanremese e "Ti do' una canzone" , incisa con Grazia Di Michele .
Nell'autunno dello stesso anno viene immesso sul mercato un nuovo singolo (uscito anche anche mix a dodici pollici) , "Ugo" , un brano ironico e funkeggiante , che mostra l'altra faccia artistica di Irene Fargo .
Nel 1992 l'artista Lombarda e' nuovamente in gara al 'Festival di Sanremo' con il brano "Come una Turandot" , un brano di ispirazione lirica alla famosa opera Pucciniana , confermando le sue capacità e la sua estensione vocale .
Alla manifestazione si classifica nuovamente al secondo posto della categoria 'giovani' e dopo la partecipazione sanremese esce il suo nuovo lavoro discografico , chiamato "La voce magica della luna" .
Tra i brani principali di questa lavoro troviamo "Sabbia d'Africa" , "I separati" , scritto da Vincenzo Spampinato , "Mimi'" , "Camminando" e "Il professore" scritto per lei da Grazia Di Michele .
La Fargo partecipa al 'Nuovo Cantagiro '92' con il brano "Sabbia d'Africa" , piazzandosi al terzo posto .
Sempre nell'estate del '92 partecipa al 'Festivalbar' .
Abbandonato ormai il look dell'esordio per una immagine più avvenente e sensuale , verso la fine dell'anno viene pubblicata la versione remixata di "Sabbia d'Africa .
L'anno seguente , nel '93 , pubblica il suo terzo lavoro dal titolo "Labirinti del cuore" , un disco ricco di collaborazioni importanti , con la produzione e gli arrangiamenti sono di Fio Zanotti , mentre diversi sono gli autori che scrivono per lei tra cui Roby Facchinetti , i Kaballà , Mariella Nava .
Tra i brani dell'album , "Ma quando sara'" con la partecipazione vocale di Roby Facchinetti , "Io ti vedo (uomo lo sai)" che vede Dodi Battaglia alla chitarra solista , "Inverno" della Nava e la già citata "Sabbia d'Africa" .
Nel 1994 Irene Fargo partecipa a 'Viva Napoli' , in onda sulle reti Mediaset , dove propone una personale versione del classico "Reginella" .
Il pubblico presente si accorge di quanto la sua voce sia adatta a cantare i brani in lingua Partenopea e le fa conquistare la finale della gara .
Nel 1994 entra nel cast di "Domenica in" , famoso contenitore domenicale della Rai . Irene torna a 'Viva Napoli' nel '95 , con la bellissima "Era de maggio" , riproposta stupendamente anche da Franco Battiato , all'interno di uno dei suoi "Fleurs" , molti anni dopo .
Innamoratasi della Canzone Napoletana , sempre nel '95 la Fargo partecipa a 'C'era una volta il Festival di Napoli' , trasmesso dall'allora TMC , dove propone "Malinconico autunno" ed alla manifestazione televisiva 'Napoli prima e dopo' , trasmessa dalla Rai .
A seguito di questa partecipazione esce un album , "O' core Napule" , contenente alcuni classici Napoletani , impreziositi dalla voce di Irene , nel disco supportata da un'orchestra diretta dal maestro Paolo Ormi .
Nel 1996 incide due brani con il Piccolo Coro Arcobaleno , dedicati ai bambini , dal titolo "Ghiri" e "Ma è Natale" , brani che vengono immessi nel cd "Ghiri ghiri" , il cui ricavato andra' devoluto in beneficenza per alcuni enti assistenziali dell'infanzia .
Nello stesso anno si aggiudica il primo premio alla trasmissione 'Ma l'amore si' , in onda sulle reti Mediaset , dove rilegge la famosa "Io che non vivo" del grande Pino Donaggio .
L'anno successivo pubblica , sempre per Carosello , un nuovo lavoro discografico intitolato "Fargo" . L'album contiene cinque brani inediti tra i quali spicca "Tu mio io" , la partenopea "Si nun tuorne" e "Ah l'amore" scritta per lei da Daniele Fossati , mentre la seconda parte di questo lavoro e' costituito da alcuni brani del suo repertorio , presi da un live .
Nel 1999 incide un nuovo lavoro , "Appunti di viaggio" , una rivisitazione di alcuni brani di successo del suo repertorio con un nuovo arrangiamento piu' tre inediti , "Sei tu" , un brano tradizionale portoghese con testo adattato nella nostra lingua da Irene stessa , il classico internazionale "Ebb tide" (già cantato da Sinatra e dai Righteous Brothers) ed un brano della Piaf , particolarmente cara alla Fargo , l'emozionante "Je ne regrette rien" .
Nel 2000 incide un ottimo album dal titolo "Vai da lei" contenente le piu' note canzoni scritte da Paolo Limiti nel corso della sua carriera di autore , inoltre partecipa frequentemente alla trasmissione 'Alle due su Rai uno' condotta sempre da Paolo Limiti .
Nel 2002 , ormai cantante affermata , per Irene un nuovo debutto , questa volta a teatro , nel ruolo di attrice interpretando Maryanne nel 'Il ritratto di Dorian Gray' .
L'anno successivo Irene torna a teatro con la Fondazione Teatro di Napoli , nel famoso musical "I promessi sposi" tratto dal celebre romanzo , nel quale ha due ruoli , vestendo i panni della famosa monaca di Monza ed anche della madre di Cecilia .
Verso la fine dell'anno 2003 , Irene incontra Francesco Palmieri , giovane autore che scrive per lei una nuova canzone dal titolo "Trappole" , pubblicata in un nuovo cd singolo .
Nel 2005 , la cantante Bresciana torna con un nuovo lavoro discografico dal titolo "Insieme" , costituito da alcuni inediti e reinterpretazioni di classici della Canzone Napoletana (come "la Palummella" e "E' spingole frangese") , della Chanson (le immancabili "Vie en rose" , "Le Feuilles mortes" e "Hymne a l'amour") e dal Fado portoghese ("i brani "Fado Português" e "Ferreiro") .
Dopo altre partecipazioni teatrali come attrice/cantante , tra cui un musical dedicato a Glenn Miller e Gershwin , un nuovo album di inediti , con la direzione artistica di Rosario Di Bella , sembra almeno dal suo sito , pronto per essere pubblicato , in occasione anche dell'uscita editoriale di un libro , nel quale l'artista racconta alcuni aneddoti della sua vita .
Ancora oggi , a mio modesto parere , IRENE FARGO e' sicuramente una delle interpreti femminili più dotate vocalmente all'interno del panorama musicale Italiano , artista a 480° , che si è sempre rimessa in gioco affrontando diverse fasi musicali nella sua carriera , considero così la sua presenza in questo blog un atto dovuto ed un giusto riconoscimento al merito .

Première Chanteuse .
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" ... potrei metterci tutto anche le storie andate perse ..."