Laureato in Medicina all’Università degli Studi del capoluogo Lombardo si specializza in chirurgia generale , esercitando in seguito la professione di Medico Chirurgo, farà parte dell'equipe del dr. Christiaan Barnard (Chirurgo sudafricano , dalla fama mondiale per essere autore del primo trapianto cardiaco della storia della medicina) . Mentre frequenta il liceo classico (dove conosce Giorgio Gaber) e poi l’Università studia anche al Conservatorio , diplomandosi in pianoforte .
Il suo esordio artistico avviene nell’ambito del Jazz, accanto a grandi maestri come Chet Baker, Gerry Mulligan , Stan Getz e Bud Powell . E’ anche tra i primi, in Italia, a innamorarsi del Rock’n’Roll : suona con Tony Dallara, Luigi Tenco e Adriano Celentano, mentre con il vecchio amico Gaber forma un duo , I Due Corsari, con cui pubblica i primi dischi per la Ricordi (il brano più celebre in repertorio, “Una fetta di limone”, farà da apripista oltre vent’anni dopo a una fugace rimpatriata sotto il nome Ja-Ga Brothers) .
Alla fine degli anni ’50 risalgono i suoi esordi da solista, con pezzi surreali e divertenti come “L’ombrello di mio fratello” e “Il cane con i capelli” : ma la svolta arriva quando Dario Fo , da lui conosciuto nel tempio emergente del Cabaret Milanese , "il Derby", lo prende con sé per lo spettacolo teatrale “22 canzoni”, un recital storico che apre la strada alle sue fortune discografiche successive (da uno dei motivi musicali dello spettacolo , il giovane Fabrizio De Andrè ricava, cambiandone il testo, la sua “Via del campo” , ma solo molti anni dopo Jannacci sarà riconosciuto coautore della canzone) .
E’ la prima dimostrazione del suo talento che alla produzione discografica vera e propria alternerà sempre periodiche puntate nel Teatro , nella televisione e nella musica da film (“Romanzo popolare” di Monicelli, “Saxofone” di Renato Pozzetto , “Pasqualino Settebellezze” di Lina Wertmuller , con cui ottiene una nomination all’Oscar e “Piccoli equivoci” di Ricky Tognazzi) . In dialetto Milanese e poi in lingua Italiana , con irresistibile verve comica, ma anche drammatica e realistica , ritrae una inimitabile galleria di perdenti e di emarginati , di piccola gente di periferia calata in una realtà , distante anni luce dallo sfavillare del boom economico .
Sono i tempi di “El purtava el scarp del tennis” e “L’Armando”, di “Faceva il palo” e di “Vengo anch’io no tu no”, che nel 1969 lo scaraventa al numero uno delle classifiche; in quel periodo Jannacci gode anche di luce riflessa componendo le canzoni di Cochi e Renato, altri vecchi amici del Derby approdati al successo televisivo di massa. Dopo aver dato voce alle canzoni di Fo (“Ho visto un re” ed altri brani) , negli anni successivi continua a interpretare magistralmente titoli altrui (“Mexico e nuvole” di Paolo Conte, “Ragazzo padre” di Lauzi, più tardi “Ci vuole orecchio” di Gino e Michele) e con Beppe Viola , altro reduce del Derby e vecchio collaboratore (compianto Giornalista sportivo , deceduto successivamente nel'82), firma nel 1975 uno dei suoi brani più celebri e citati , “Quelli che…” (l’album omonimo ripropone un altro suo classico, “Vincenzina e la fabbrica”). Nel 1977 spicca la collaborazione con Mina , segue nel 1980 quella con Milva .
Aperti e chiusi da due titoli di successo (“Ci vuole orecchio” e “Se me lo dicevi prima”) , gli anni ’80 sono tuttavia ridotte le soddisfazioni commerciali e artistiche ; a fine decennio Jannacci partecipa al Festival di Sanremo con “Se me lo dicevi prima” e incide il live "30 anni senza andare fuori tempo". Replica nel 1991 presentando in coppia con la celebre Cantante tedesca Ute Lemper la straziante “Guarda la fotografia” , mentre tre anni dopo duetta con Paolo Rossi su “I soliti accordi”. Nel 2001, dopo anni trascorsi alla ricerca di un nuovo contratto discografico, è la volta di un nuovo album per la Ala Bianca di Modena intitolato "Come gli Aeroplani" dedicato al padre e caratterizzato da un profondo sdegno civile (con attacchi espliciti all'odierno premier e ad altri “potenti” dell’Italia di oggi) l’album riscuote un discreto successo e riporta l’attenzione degli addetti ai lavori sullo Jannacci autore e interprete .
La partecipazione al Premio Tenco 2002 segna l’inizio di una nuova fase della sua carriera , fa il bis alla rassegna l’anno successivo per poi sfornare un nuovo album di inediti nel febbraio del 2003 . L'album "L'uomo a metà" , è coprodotto dal figlio Paolo, diventato ormai collaboratore (e coautore) irrinunciabile e dall’ex PFM Mauro Pagani . Nel 2005 Jannacci reinterpreta , nell'album "Milano 3.6.2005" , alcuni dei brani di ambientazione Milanese con i quali iniziò la sua carriera ; due anni dopo reincide le sue canzoni preferite in un doppio cd "The Best" che include anche pezzi nuovi o inediti e una “Bartali” fresca di incisione in coppia con l’autore Paolo Conte .
Sempre presente , con attività live ed apparizioni televisive e collaborazioni (le già citate Mina e Milva , Conte , Lauzi , Mia Martini , Vecchioni , Ruggeri , Ligabue , Paoli , De Gregori , Irene Grandi etc...) , l'acceso tifoso del Milan (i Rossoneri sono citati in diversi suoi testi musicali) continua ancora oggi ad essere protagonista , voce critica ed ironica allo stesso tempo , di ieri ed oggi .
L'ultimo lavoro è , sempre dal vivo intitolato "The Best - Concerto ,Vita , Miracoli" del 2008 .
Grandissimo ed impareggiabile Rompiscatole .
Milano, 29 marzo 2013 CIAO e GRAZIE ENZO !!!
" ... Quelli che votano scheda bianca per non sporcare ... "
Ciao, una curiosità: in che contesto Jannacci avrebbe collaborato con Ruggeri? a me non risulta...
RispondiEliminaNon si tratta di brani editi su vinile . Durante i concerti del luglio ’89 , per il tour Live sfociato poi in “30 anni senza andare fuori tempo” per intendersi ,in alcune esibizioni Jannacci cantò con Mia Martini , “Ci vuole orecchio” con Eros Ramazzotti e Enrico Ruggeri , “Ho visto un re” con Giorgio Gaber, “Passaggio a livello” con Gino Paoli ed altri artisti .
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