giovedì 20 agosto 2009

i R O K E S - La Perfida Albione

Alla metà dei '60 , la cosiddetta British Invasion oltre ad avventarsi oltreoceano , riusci (per nostra fortuna) nel penetrare anche la nostra cara ed amata penisoletta .
Ovviamente la resistenza fu esigua , dunque si spalancarono le porte a moltissime band di "capelloni" , qualcuna di queste si trovò talmente bene (era il periodo del boom economico) che preferì rimanere al caldo (e godersi un inaspettato successo) , salutando quasi definitivamente la tipica nebbia della Coronata Inghilterra .
Una di queste band furono THE ROKES (le "scorie metalliche" probabile traduzione) .
Il gruppo si forma intorno a David Shel Shapiro all’inizio degli anni Sessanta , a Londra, con il nome di Shel Carson Combo (con Shapiro ne fanno parte Bobby Posner, Johnny Raymond e Mike Shepstone) . Nel maggio del 1963 vengono in Italia come gruppo di accompagnamento di Colin Hicks , vengono poi scritturati per una tournée con Rita Pavone, cambiando nome in Rokes (su suggerimento di Teddy Reno) .
Debuttano discograficamente nel 1964 , prima con il 45 giri “Shake, rattle & roll”; il secondo disco , “Un’anima pura” che fa loro vincere il “Festival degli Sconosciuti” di Ariccia .
Il primo successo di classifica è nel '65, “C'è una strana espressione nei tuoi occhi”, cover dei Searchers inclusa anche nell’album di debutto omonimo .
La popolarità ottenuta li fa approdare al cinema (“Rita, la figlia americana” con Rita Pavone e Totò) e alla pubblicità (nei Caroselli televisivi per un gelato) . Arrivato il '66 esce il secondo album "The Rokes vol. 2" , ma il gruppo va ai primi posti delle classifiche con canzoni uscite su 45 giri e non incluse in quel 33 giri : “Che colpa abbiamo noi”, “Piangi con me” e “E’ la pioggia che va” , esempi emblematici del Beat ‘di protesta’ italiano ('Bit) : solo quest’ultimo brano viene incluso nel terzo LP del gruppo "Che mondo strano" del '67 , che non contiene nemmeno “Bisogna saper perdere”, con cui i Rokes partecipano al Festival di Sanremo di quell’anno in doppia esecuzione con Lucio Dalla .
Eterni "Rivali" dei nostrani Equipe 84 , una loro caratteristica è quella di avere molto materiale proprio , e di non affidarsi quindi esclusivamente alle versioni Italiane (come invece facevano molti gruppi) ; nei testi , a volte scritti anche da Mogol , spesso proponevano gli ideali di pace e fratellanza tipici del Beat sound .
Il 1967 porta altri successi a 45 giri (“Eccola di nuovo”, “Cercate di abbracciare tutto il mondo come noi” , mentre l'anno successivo la band torna a Sanremo con la sfortunata “Le opere di Bartolomeo” ; l’ultimo 45 giri di classifica del quartetto è “Lascia l’ultimo ballo per me” (inclusa nel quarto e ultimo album ancora omonimo del 1968) .Dopo la partecipazione a Sanremo nel 1969 , in doppia esecuzione con Nada (“Ma che freddo fa”) , e qualche altro 45 giri di scarse vendite , il gruppo tiene l’ultimo concerto il 12 agosto del 1970 a Ferrara, poi annuncia lo scioglimento .
Nel corso degli anni , verrano ristampate raccolte a go go , mentre dei componenti del quartetto , solo Shel Shapiro continua l’attività musicale solista e di produttore , facendo concerti e partecipando spesso a trasmissioni televisive , celebrando quale icona , quel bellissimo periodo musicale .
Dio salvi la Regina !
Bravissimi e con regolare permesso (eterno) di soggiorno .


"... bisogna saper perdere , non sempre si puo' vincere ..."

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