
Ha iniziato quando ancora non c'erano ne' mixer ne' cuffia , riuscendo nell'ardita impresa , realizzando sonorità fondamentali per moltissimi futuri top Djs , nazionali ed esteri , che adesso ricordano come veri e propri maestri coloro i quali furono i primi , ovvero Daniele Baldelli e "l'eterno rivale" Claudio 'Mozart' Rispoli .
Punto primo : prima degli anni '70 non esisteva la "discoteca" e nelle allora "sale da ballo" regnava la musica dal vivo .
Punto secondo : solo successivamente , si iniziarono a ballare i dischi , in alternativa o come pausa musicale delle orchestre .
Ecco dunque l'avvento dei primi 'Disc Jockey' .
La tecnica , se così si puo' dire , era piuttosto minimale : dovevano semplicemente mettere i dischi , a seguire uno dopo l'altro .
Daniele Baldelli inizia la sua carriera nel 1969 (come "metti dischi" non era stata ancora coniata la parola Disc Jockey , almeno in Italia) al Tabu' club di Cattolica , sulla riviera Adriatica .
I dischi erano tutti 45 giri a base di Rock , Funk & Soul .
Il mestiere del DJ era ancora tutto da inventare , Daniele Baldelli era solo con la sua fantasia , la sua voglia di musica , la sua ricerca tecnica , passione ed estro .
Ha praticamente sperimentato tutti gli stili musicali senza avere moduli o modelli di riferimento .
Nel 1970 la musica che Daniele suonava , si poteva forse dividere in due tipologie : la musica "Bianca" , di provenienza prettamente europea , e la musica "Nera" di provenienza Afroamericana . Si trattava sempre di 45 giri e si mescolavano dei dischi europei , che erano quasi sempre canzonette Pop , con dischi americani Soul , Rhythm & Blues e Funky di artisti quali Arthur Conley , Wilson Pickett , James Brown , Rufus Thomas e molti altri .
Naturalmente reperire questo materiale non era sempre facile , Daniele frequentemente andava a Lugano e Parigi dove riusciva a reperire i dischi d'importazione .
Un altro particolare delle serate in discoteca negli anni '70 consisteva nel fatto che la musica veloce che si ballava come "shake" veniva alternata da lenti (brani da 'Cheek To Cheek' , dove sarebbe potuto scattare il pomicio , per esser sinceri presenti anche verso la metà degli '80 , in altri termini) , poi col passare degli anni , il numero dei pezzi definiti "lenti" andarono sempre più riducendosi (... purtroppo ...) .
Nella mitica stagione 1977/1978 , in piena era Disco e Philly Sound (gli echi del Punk stavano arrivando ...) , Baldelli approda così alla Baia degli Angeli , importante locale vicino Pesaro , insieme ad un altro Dj , Claudio Rispoli , in arte Mozart .
Il successo dell'accoppiata fece arrivare ragazzi e ragazze da tutta Italia .
Nel 1979 però la discoteca fu al centro di un fatto di cronaca nera , quando venne ritrovato nel parcheggio del locale un giovane deceduto in stato di overdose ed in seguito all'inchiesta , il locale fu chiuso (riaprirà nel 1985 con il nome altisonante di Baia Imperiale) .
Il Dj Baldelli , dopo esser stato notato per la sua bravura e per il suo eclettismo , viene ingaggiato e si afferma come Dj resident al COSMIC di Lazise , sul lago di Garda , che viene inaugurato nell'aprile del 1979 . Ed e' qui che nasce quel fenomeno incredibile che veniva allora chiamato "Afro Sound" e poi , piu' recentemente , "Cosmic Sound" .
L'Africanismo' , Daniele Baldelli , lo esprimeva a modo suo , quando suonava il Bolero di Ravel sovrapponendo un brano degli Africa Djole' , oppure un pezzo sperimentale di Steve Reich sul quale mixava un canto tribale Malinke della Nuova Guinea , mixando i T-Connection con i "Krautici" Moebius e Rodelius , scoprendo nell'album "Izitso" l'unico brano ipnotico-tribale di Cat Stevens , cercando ed estraendo l'Africa nei ... Depeche Mode , suonandoli a 33 giri o viceversa e facendo diventare Musica una voce reggae suonata a 45 giri , mixando inoltre una ventina di brani africani sullo stesso pattern di batteria elettronica o suonando insieme una batucada con Kraftwerk , usando gli effetti elettronici di un sintetizzatore per sovrapporli a brani di Miram Makeba , Jorge Ben o Fela Anikulapo Kuti (reale ed unico esponente AfroBeat) o ancora trasformando le melodie israelite di Hofra Haza con le sonorita' elettroniche della Sky Record dei teutonici Cluster .
"Armato" dei suoi piatti Technics SP-15 , batteria elettronica Korg , sintetizzatore Yamaha , i primi rudimentali campionatori e l'inseparabile equalizzatore Teac , Daniele Baldelli iniziò dunque una vera e propria sperimentazione totale , il tutto abbondantemente accompagnato da musica elettronica e da una predilezione maniacale per il "mixaggio", rendendolo sicuramente un indiscusso Maestro , ancor oggi conteso da clubs Italiani ed esteri e partecipe nelle principali consolle di importanti manifestazioni internazionali .
Varie produzioni discografiche tra dodici pollici , albums ("My Funky Side" ad esempio) e raccolte , come "Baia degli Angeli 1977-78" e "Cosmic Sound" recentemente ristampate con elegante packaging (prima si potevano trovare solo le celeberrime "cassette") , al momento si diletta con un altro ottimo Dj , il Veronese Marco Dionigi , l'ultimo suo progetto , nell'anno 2009 , a nome Funkadiba , che li vede partecipi e fautori entrambi di azzeccatissimi e maliziosi groove da non perdere .
Per Voi , amati e temerari seguaci del blog , una proposta Live (... on Consolle) di questo eccelso e bizzarro "miscelatore" , vero ed unico precursore dei DeeJay Italiani .
Enjoy & Peace !!!
Il Verbo .
"... don't you worry about the state of the Nation ..."