Quando, alla fine della II Guerra Mondiale , la città di Pola viene assegnata all’allora Jugoslavia del maresciallo Tito , la famiglia (ormai composta soltanto da Sergio e dalla madre , essendo il papà morto nel ’39) emigra , come molte altre, in Italia, ed il giovane Sergio entra in un collegio per profughi Giuliano-Dalmati di Brindisi .
Dopo aver fato i più disparati lavori , Endrigo comincia ad esibirsi come cantante in piccoli locali del capoluogo Veneto , eseguendo il repertorio dei “crooners” (cantanti confidenziali) americani dell’epoca ; si accompagna anche con la chitarra, componendo su questo strumento le sue prime canzoni . Nel 1952 la prima svolta artistica : 2.500 lire di allora al giorno per una serie di serate al Roxy Bar del Lido , a cui seguono altre scritture in balere , dancings e night clubs , fino a che nel 1959 entra a far parte del complesso di Riccardo Rauchi come cantante e contrabbassista, incidendo anche alcuni dischi sull’etichetta dei quali non viene però accreditato .
Intraprende così la carriera di solista , firmando nel 1960 un contatto con la Ricordi ed avendo come compagni di scuderia Gino Paoli , Fabrizio De Andrè , Luigi Tenco , Giorgio Gaber , Enzo Jannacci , Umberto Bindi ed i fratelli Reverberi come arrangiatori . Nel 1962 segue Nanni Ricordi alla RCA , ed ottiene il suo primo grande successo con “Io che amo solo te” , che vende in breve tempo ben 650.000 copie . Seguiranno altri titoli di successo , come “Via Broletto 34”, “Viva Maddalena”, “Era d’estate” .
Dopo esser passato nel 1965 all’etichetta Fonit Cetra , partecipa nel ’66 al suo primo Festival di Sanremo con il brano “Adesso sì” , e dopo averci riprovato l’anno successivo con “Dove credi di andare” vince alla grande il Festival del 1968 cantando in coppia con Roberto Carlos la splendida e struggente “Canzone per te” .
Altri brani di successo di quel periodo sono “Lontano dagli occhi” , “Teresa” e “Mani bucate” .
Gli anni ’70 lo vedono interpretare svariate canzoni per bambini scritte assieme al poeta brasiliano Vinicius de Moraes , mettendo in musica testi di Gianni Rodari , tra cui la bellissima “Ci vuole un fiore” , altro successo .
Mentre partecipa a svariati altri Festival di Sanremo e produce numerose incisioni tutte di alta qualità, avvia anche una frenetica attività di concerti in tutto il mondo , riscuotendo successo ovunque ma in particolar modo in SudAmerica , in Brasile , dove incide nel 1979 appositamente per quel mercato un album intitolato “Exclusivamente Brasil” in cui figurano brani scritti appositamente per lui da Vinicius de Moraes assieme al chitarrista Toquinho e da Chico Buarque . Col passare degli anni e delle mode musicali , Sergio Endrigo viene , ingiustamente , messo da parte dall’industria discografica . Nel 1995 pubblica per Stampa Alternativa il romanzo “Quanto mi dai se mi sparo?” , satira amara e crudele del mondo dello spettacolo , di cui però l’editore non distribuisce che poche copie .
Finalmente , nel 2000 , il ritorno alla grande, con un concerto dal vivo al “Verga” di Milano , cui faranno seguito anni di attività ed impegno , concerti , conferenze, spettacoli Teatral-Musicali a difesa dell’ambiente rivolti principalmente al pubblico dei bambini . Nel 2001 gli viene attribuito il premio “Tenco” , e nel corso della manifestazione le sue composizioni vengono eseguite da una quindicina di artisti per essere poi riunite in un album intitolato “Canzoni per te”.
Un 'Artista con la A maiuscola , un uomo melanconico e schivo , discreto ed appartato , sempre tra le righe , Sergio Endrigo ha saputo preferire e prediligere piuttosto il concentrarsi di più e meglio sull’aspetto emozionale delle proprie canzoni , sempre cercando di dire e di dare una nuova emozione ed un nuovo spunto all’introspezione , portando la propria ricerca in un mondo poetico di raffinatissima fattura .
Nel corso della sua carriera ha collaborato con poeti come Pier Paolo Pasolini , Vinicius de Moraes e Giuseppe Ungaretti , è riuscito sempre a mantenere un alto livello qualitativo nei testi e nelle musiche , senza mai cadere nel banale , nonostante ciò fu costretto ad un'assurda condizione di "esiliato in Patria" , dovuta alla "superficialità" nei suoi confronti da parte di critici e discografici .
In una sua intervista nel 1996 diceva "Qui in Italia vige solo la filosofia dell'usa e getta" , e purtroppo aveva ragione .
L'ultima apparizione televisiva di Endrigo risale al marzo 2005 durante il Festival di Sanremo dove fu invitato da Paolo Bonolis .
Con una discografia ricchissima di singoli ed album , Endrigo lascia il mondo terreno il 6 settembre 2005 , a Roma , affetto da tempo da gravi problemi polmonari .
Ha detto una volta di lui Franco Battiato : “Non si è mai fatto coinvolgere dal rumore stupido del successo” . Questa forse è la chiave di lettura più vera dell’opera di Endrigo .
Adesso ascoltatelo .
Un Uomo che Cantava .
"... La solitudine che tu mi hai regalato , io la coltivo come un fiore ..."
grazie per averlo postato !
RispondiEliminaEndrigo è stato uno dei nomi tutelari della canzone italiana ed uno dei pochi ad essere veramente "contro".